giovedì 5 gennaio 2012

LA GRANDE SFIDA


Ieri sera dopo cena per caso la Rena mette sul terzo canale e mi ritrovo davanti il faccione maniacale di 
Anthony Hopkins intento a versare col ramaiolo dell’alluminio fuso in uno stampo per costruirsi un pistone per la sua motocicletta..
Tra una chiacchiera e l’altra inizio ad entrare nel film e mi prende talmente tanto che mi ritrovo a stringere i denti e ferrare i pugni quando poi Burt con la sua Indian del 1920 sfreccia ad oltre 200 miglia orarie nella piana di quello che era il grande lago salato di Bunneville, stabilendo nel ‘67 il record mondiale di velocità per quel tipo di motociclette.
Mi è piaciuto parecchio e mai avevo colto in ogni battuta di un film una così vera e propria lezione di vita.
"Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera"
E’ solo una delle celebri frasi di questo film.
Ma la lezione che si coglie da questa storia è che nulla è impossibile e ognuno di noi deve avere un sogno o un’obiettivo e pur grande che esso sia, durante la sua vita deve lottare ad ogni costo per poterlo raggiungere
"...Per non correre il rischio di vivere una vita da vegetale ...come un cavolo” come spiega appunto al piccolo Tom prima di partire per la sua avventura americana!

9 commenti:

  1. ecco....
    ognuno di noi vede avere un sogno, un obiettivo e cercare di raggiungerlo.
    nella vita o nello sport che sia, nel lavoro..il concetto è sempre lo stesso: vivere attivamente e rischiare....io lo sto facendo ;)

    RispondiElimina
  2. Non è raggiungere la cima, ma il percorso per arrivarci. No?

    RispondiElimina
  3. Quel film è uno spettacolo, mio figlio lo vide con me due anni fa, aveva 6 anni e se lo ricorda tutto!
    Se ci credi si fa.

    RispondiElimina
  4. non sono una cima ma mi piace arrivare sulla cima, tradotto.... non sono una formula 1 ma nel mio limite cerco di spingere al massimo le mie potenzialità per andare più forte che posso
    e in questo sforzo provo il piacere dell'esplorazione e scoperta di nuove vie......per arrivare sulla cima

    RispondiElimina
  5. E già!! ..ma troppo spesso ce lo dimentichiamo!

    RispondiElimina
  6. Ho conosciuto personalmente chi ha avuto la fortuna e le capacità di vincere una Olimpiade. Mi ricordo di essere rimasta incantata dal suo racconto della gara e di avere provato una sana invidia perchè è riuscito a realizzare il sogno di ciascuno di noi! Poi mi ha raccontato dei suoi allenamenti, dei suoi infortuni, delle sue scelte sbagliate e di come vive ora la sua passione per la corsa e dei suoi nuovi obbiettivi. Alla fine siamo tutti uguali; sono diverse le nostre doti o i nostri talenti, ma la grinta, la determinazione e l'impegno che ciascuno di noi mette in quello che fa sono gli stessi. Sia che ci alleniamo per vincere la medaglia d'oro alle olimpiadi sia per limare il nostro personale di alcuni secondi nella gara su strada di paese. Questo ci rende speciali e "vivi".
    Un giorno ti racconterò il fantastico racconto di un vincitore olimpico.
    Ciao Francesca

    RispondiElimina
  7. Credevo che la celebre battuta dei 5 minuti fosse del povero Sic.Ma anche se ora mi hai rivelato la vera fonte,preferisco ricordare che sia stato lui a dirla perchè sicuramente lui ha onorato questo motto senza riserve, fino all'ultimo istante della sua purtroppo breve vita..

    RispondiElimina
  8. FRANCESCA: Ciao! Ok non vedo l'ora di ascoltare questo racconto!
    ..in questi giorni di festa ho provato a chiamare Sergino per sentire se vi ritrovavate per una sgambatina ..ma non ci siamo mai beccati!
    Poi se vuoi e ti va puoi mandarmi tutti i racconti che vuoi anche per e-mail e poi io li pubblico quà a tuo nome!
    ..a presto!

    RispondiElimina
  9. ANONIMO: Appena l'ho sentita ho detto alla Rena "hai sentito Burt ha detto la frase di Marco Simoncelli.."
    Credo che uno come lui non possa non aver visto questo film!!

    RispondiElimina